“Durello: utopia o la nuova frontiera?”
Questo il titolo della tavola rotonda organizzata dalla cantina Dal Maso per riflettere sul futuro dello spumante Durello versione Metodo Classico. Nella bella sala degustazione che dà sulle colline vulcaniche nei dintorni di Gambellara sono stati invitati giornalisti, blogger, ristoratori, sommelier, enologi ed esperti del settore per confrontarsi in una degustazione comparativa alla cieca che ha raccolto diverse famose bollicine, tutte ottenute attraverso la rifermentazione in bottiglia.

Il Lessini Durello ha come base ampelografica la nativa Durella, un antico vitigno diffuso sull’alta fascia collinare fra Verona e Vicenza, alle pendici dei meravigliosi Monti Lessini. Si tratta di un’uva vocata alla spumantizzazione per via del prezioso corredo di acidità che le permette di arrivare al giusto grado di maturazione in vigna mantenendo la freschezza e concentrando gli aromi. Una varietà che si può definire green, perché è così robusta e coriacea da cavarsela molto bene anche senza troppi trattamenti. Inoltre rappresenta un patrimonio di biodiversità e un valore aggiunto in termini di originalità e radici nella storia locale.
Circa un milione sono le bottiglie prodotte, la maggior parte Metodo Charmat, ma una quota preziosa sosta sui lieviti e affina in bottiglia, anche molto a lungo, per diventare Metodo Classico.
La versione breve, quella in autoclave, è fresca, accattivante e immediata, e anche più velocemente remunerativa. La versione lenta, quella in bottiglia, può far guadagnare invece un posto in Paradiso.
Da tempo è aperto il dibattito sulla capacità del Durello Metodo Classico di sapersi misurare con i grandi spumanti d’Italia e del mondo. La sua identità è data da quel binomio ben riuscito di tensione acida e salina combinata a un risvolto morbido che rende circolare il sorso. Per profondità e carattere, degustato alla cieca con i più conosciuti Franciacorta, Trento Doc e Champagne, può spesso stupire.
Si tratta poi di un vino ad alta portabilità di beva per agilità e freschezza, fattori che lo rendono versatile e utile al mondo della ristorazione per la sua capacità di bilanciare l’accostamento con strutture importanti e gusti decisi nel piatto.
Un Metodo Classico veneto di rango perciò, che dovrebbe avere un’immagine sul mercato facilmente riconoscibile dal consumatore. Per questo il Consorzio ha intrapreso la via della modifica del disciplinare per distinguere nettamente i due metodi di spumantizzazione: Charmat per il Lessini Durello, Metodo Classico per il Monti Lessini.
La vera sfida ora è quindi il Metodo, ma soprattutto guadagnarsi quello spazio in Paradiso da afferrare facendo scelte molto semplici e altre molto difficili. Da una parte lasciando andare senza rimpianti la menzione Durello che rimanda al varietale, valorizzando invece il collegamento al territorio con l’indicazione Monti Lessini; dall’altra scommettendo sul tempo e su quel binomio ben riuscito che con carattere sa emergere da un calice senza nome di un assaggio alla cieca.
A moderare l’incontro Nicola Frasson del Gambero Rosso insieme al padrone di casa Nicola Dal Maso. In degustazione:
Champagne Brut Impérial Moët & Chandon
Morbidezza in evidenza, con burro e fiori di tiglio. Poi, su piani diversi, freschezza e tendenza salina.
Champagne Brut Réserve Billecart-Salmon
Alla cieca il primo sospetto concreto che si possa trattare di uno Champagne per quel certo guizzo dell’acidità che arriva fino in fondo al sorso.
Franciacorta Dosage Zéro 2014 Ca’ del Bosco
Impatto morbido che ricorda il primo campione, con una freschezza che qui rallenta molto più velocemente.
Durello Metodo Classico Cuvée Augusto 2013 Tenuta Corte Giacobbe
Qui si aprono le prime scommesse sulla possibilità che si tratti di un Durello. L’acidità gustosa che trova il suo contrappeso nella frutta matura è più che un indizio.
Trento Doc Perlé Zero 2011 Ferrari
Sapido, profondo, fresco. Di una freschezza esuberante con salinità rocciosa.
Lessini Durello Metodo Classico Brut 2015 Dal Maso
Anteprima di sboccatura del Metodo Classico di casa. Esuberante per la freschezza citrina, alla quale seguono nel gusto tratti balsamici e una bella sapidità di fondo.
Lessini Durello Metodo Classico Pas Dosé 2015 Dal Maso
Anche questo un’anteprima di sboccatura. Gusto ancor più definito e incisivo, in una dinamica già ben bilanciata tra freschezza affilata e rotondità degli aromi.
Champagne Blanc de Blancs 2011 Louis Roederer
Uno Champagne subito riconoscibile. Profondo e freschissimo su note di gesso, cipria, mandorla e pesca. Il tutto con grazia e misura.

Un ringraziamento particolare alla famiglia Dal Maso per questa iniziativa.